1. A1. Leggi il seguente testo dal titolo
GLI OCCHIALI MUSICALI
e poi rispondi alle domande :
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PARAGRAFO 1 Alessandro non amava il solfeggio, e addirittura confondeva le note: do re mi sal fo li so da. Che pasticci! Il suo violino strideva: criiiiiiiiiii-ing! — È un tormento! — diceva Alessandro. — Faresti meglio a comprarti un paio di occhiali! - sogghignava il maestro di |
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musica. E così Alessandro si comprò gli occhiali. Il venditore di occhiali musicali era un vecchio cinese curvo e grinzoso; non faceva che ridere con aria beffarda, stropicciandosi le mani: -Ih-ih-ih! So bene che cosa ti occorre! Eccoti degli occhiali per leggere il tuo |
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metodo di solfeggio! PARAGRAFO 2 Erano occhiali prodigiosi. Più nessun bisogno di studiare. Alessandro inforcava gli occhiali e suonava tutto lo spartito senza sforzo. - Che progressi! - esclamò il maestro di musica. - Mai visto niente di simile! Alessandro tornò a casa tutto compiaciuto e ripose il violino in un angolo. Non |
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valeva più la pena di affaticarsi. Ma il mercoledì seguente, che disastro! Aperto il «Metodo di violino», Alessandro inforcò gli occhiali, sollevò l'archetto, e... non riusciva a leggere l'esercizio! - Che aspetti per cominciare? - chiese il maestro, impaziente. - Eeeh ....io ... Glub Non so ..... - farfugliò penosamente Alessandro. |
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Ripose il violino nell'astuccio, richiuse il «Metodo»; e allora capì che cos'era successo! Aveva comprato degli occhiali per il metodo numero uno, e invece era il numero due quello che avrebbe dovuto decifrare: si era sbagliato! E allora? - È vero - disse il vecchio venditore di occhiali sfregandosi le mani.- Per ogni |
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singolo metodo esistono occhiali particolari. Bisogna cambiare occhiali ogni volta che cambi metodo! - È un tormento! - gemeva Alessandro. Comprò un secondo paio di occhiali. PARAGRAFO 3 - Sono contento di te, - dichiarò il maestro di musica - potresti studiarmi |
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questo pezzo di Bach per la settimana prossima? Era una partitura difficile. Corse dal vecchio cinese, che lo rassicurò. Ma sì, vendeva anche gli occhiali per suonare quel pezzo di Bach. Alessandro comprò gli occhiali. E nelle settimane che seguirono, comprò altri occhiali per suonare pezzi di Mozart, Beethoven e perfino Esposito-Brambilla. |
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Dicevano che era dotato, che leggeva a meraviglia i pezzi più arzigogolati. Un bel giorno il maestro di musica annunciò: - Daremo un concerto. - Eeeh.... io... Glub... No grazie... — farfugliò Alessandro. Si vergognava, aveva paura; però possedeva una cinquantina di paia di occhiali |
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musicali. Il concerto fu un successo. Alessandro venne invitato a suonare alla radio, alla televisione, la sua fotografia era sul giornale. Ma ora possedeva quasi trecento paia di occhiali. (Gli succedeva d'altronde di comprare dei pezzi di musica che il maestro non gli aveva chiesto: li suonava a casa, per suo piacere personale.) |
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- ih-ih-ih! Cominci ad amare la musica! - ridacchiava il vecchio cinese, sfregandosi le mani. Alessandro non rispondeva. Di nascosto, aveva cercato di leggere dei pezzi di musica senza occhiali. Un disastro! Le note si confondevano come prima. Do rol ma fi sa lo si da! Saltabeccavano sugli spartiti come migliaia di pulci! Si |
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nascondevano dietro le stanghette delle battute come tante pecore quando saltano le staccionate! Erano bianche, nere, di tanti colori! E c'erano pause dappertutto, ma le pause più angosciose erano quelle di Alessandro! - È un tormentooo! - piagnucolava. Aveva una gran voglia di essere smascherato! PARAGRAFO 4 Un giorno che era a scuola, successe il disastro. La sua mamma, nel fare le |
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grandi pulizie, scoprì la collezione di occhiali. Li prese per degli stupidi gadget e buttò ogni cosa nella spazzatura! Al suo ritorno, Alessandro non trovò più niente. Si mise a piangere, a gridare, a pestare i piedi. - È un tormentooo! - urlava. Alessandro corse dal venditore di occhiali. |
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Ma il vecchio cinese gli spiegò, sfregandosi le mani, che non possedeva duplicati dei famosi occhiali musicali. Poverino! Come confessare al maestro di musica, ai genitori, ai compagni, agli ammiratori e alle ammiratrici di essere un imbroglione! Tornò a casa e si mise a letto per farsi credere malato. Pensa e ripensa.... Di |
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colpo balzò giù dal letto e tornò dal venditore di occhiali: - Voglio imparare i vecchi pezzi! - gli disse. - Può lasciarmi esercitare qui da lei, in segreto? Il cinese si sfregò le mani con un sorriso largo così, perché era proprio quello che aveva sperato. |
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PARAGRAFO 5 Per settimane, per mesi, a mezzogiorno e alla sera, Alessandro prese la strada del piccolo negozio invece di andare a giocare con gli amici. E un po' alla volta imparò il solfeggio. Do re mi fa sol la si do. Facile. Imparò la chiave di sol, la chiave di fa, la chiave di do e tutto il resto del mazzo di chiavi. Un giorno, suonando i vecchi pezzi, riuscì a far cantare il violino. Allora, la pigrizia (o |
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l'abitudine) lo riprese: - Per il prossimo pezzo mi comprerò un paio di occhiali. Il venditore glieli procurò sfregandosi le mani con aria sorniona. Alessandro inforcò gli occhiali e suonò il pezzo senza errori. Era contento. Ma il vecchio scoppiò a ridere riprendendosi i famosi occhiali, ih-ih-ih. Passò le dita nei fori: |
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erano occhiali senza lenti! - Ma allora...? Che significa tutto questo? - Significa — ridacchiò il venditore — che ora conosci la musica e non hai più bisogno di occhiali! Alessandro aggrottò le sopracciglia, «È ancora un tormento» pensò. Ma sollevò l'archetto e suonò di nuovo il pezzo senza |
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occhiali. Quando ebbe terminato, senza una sola nota falsa, restò un momento in silenzio con l'archetto in aria. Era commosso. |
5. A5. "Può lasciarmi esercitare qui da lei, in segreto?" (riga 67).
Da questa frase si capisce che Alessandro ha tre esigenze:
* vuole esercitarsi a suonare
* vuole esercitarsi dal vecchio cinese
* vuole esercitarsi in segreto.
Indica quale di queste tre esigenze è spiegata dalle seguenti ragioni:
8. A8. "Alessandro non amava il solfeggio,
e addirittura confondeva le note".
La frase "addirittura confondeva le note"
aiuta a capire la ragione di alcune cose
che vengono raccontate nel paragrafo 1 del testo.
Quali sono ?
Per ogni riga indica AIUTA A CAPIRE oppure NON AIUTA A CAPIRE
10. A10. "Ma ora possedeva quasi trecento paia di occhiali.
(Gli succedeva d'altronde di comprare dei pezzi di musica
che il maestro non gli aveva chiesto: li suonava a casa,
per suo piacere personale.)" (righe 42-44).
11. A11.Nei paragrafi 1 e 4 ci sono alcuni indizi che mostrano chiaramente
che il venditore fin dall'inizio ha una idea di come andrà a finire
la vicenda di Alessandro con la musica.
Indica le informazioni che SONO INDIZI e quelle che NON SONO INDIZI
12. A12. "Un giorno, suonando i vecchi pezzi,
riuscì a far cantare il violino." (righe 73-74).
Che cosa intende l'autore quando scrive
"riuscì a far cantare il violino"?
Intende dire che Alessandro riesce...
13. A13. Alla fine del testo che segue Alessandro
chiede " Ma allora...? Che significa TUTTO QUESTO?"
Per il prossimo pezzo mi comprerò un paio di occhiali.
Il venditore glieli procurò sfregandosi le mani con aria sorniona.
Alessandro inforcò gli occhiali e suonò il pezzo senza errori.
Era contento. Ma il vecchio scoppiò a ridere riprendendosi i famosi occhiali, ih-ih-ih.
Passò le dita nei fori: erano occhiali senza lenti! — Ma allora...? Che significa TUTTO QUESTO?
quali informazioni di questa parte evidenziata ti servono per capire
a che cosa si riferisce l'espressione "tutto questo" ?
Per ogni riga indica SERVE PER CAPIRE oppure NON SERVE PER CAPIRE
15. A15. Questo testo è stato diviso in cinque paragrafi.
A questi sono stati assegnati cinque "titoli",
che potrebbero essere pensieri di Alessandro
relativi a quanto succede in ciascuno di quei paragrafi.
Indica quale potrebbe essere il titolo diciascun paragrafo
ma, attenzione!! c'e' un titolo in piu'!!
16. A16. In questo testo si racconta come cambiano nel tempo
il rapporto del protagonista con la musica e la sua capacità di suonare.
A questo cambiamento hanno contribuito vari fattori.
Indica se i fattori seguenti hanno contribuito o no al cambiamento
inserendo per ogni riga HA CONTRIBUITO oppure NON HA CONTRIBUITO
19. B1. Leggi il seguente testo :
20. B2. Leggi il seguente testo :
CHE COSA SONO LE EMOZIONI?
Paura, rabbia, gioia e tristezza
così diverse, ma con un punto in comune: sono tutte emozioni
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UNA REAZIONE Cuore che batte all'impazzata, viso che diventa rosso, occhi che si riempiono di lacrime... Un'emozione è la reazione del corpo e della mente di fronte a un avvenimento |
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della vita. E non c'è bisogno di trovarsi davanti a grandi occasioni perché ne scatti una: succede spessissimo! UN MOTIVO C'È La natura ha fatto le cose per bene: da sempre le emozioni ci spingono a |
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compiere quelle azioni necessarie alla sopravvivenza della specie. Il piacere ci porta a nutrirci e riprodurci, la paura ci induce a proteggerci, la rabbia ci fa affrontare di slancio gli avversari. La ricerca di "sensazioni forti" ci spinge ad avventurarci nell'ignoto... ed è la stessa che ha spinto i nostri antenati alla conquista di nuovi territori! |
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IL SALE DELLA VITA Immagina di non provare mai gioia, rabbia, paura, amore. Senza emozioni saresti come un robot: analizzeresti con freddezza matematica le situazioni e non avresti voglia di fare nulla! Per fortuna le emozioni esistono: sono loro a rendere la vita così interessante! |
21. B3. Alla riga 7 si cita "succede spessissimo.."
Che cosa succede spessissimo ?
22. B4. Il "Sale della vita" riga 15 è una espressione figurata usata come titolo del terzo paragrafo e riferita alle emeozioni.
Per chiarire perchè le emeozioni sono considerate "sale della vita" completa la frase con una delle seguenti opzioni:
Come il sale serve a dare sapore ai cibi, così le emozioni servono.....
23. B5. Leggi il seguente testo :
EMOZIONE, SENTIMENTO, UMORE... dov'è la differenza?
Stabilire qual è il confine tra emozione, sentimento, carattere e umore non è semplice
Non c'è ancora una teoria che metta d'accordo tutti glí specialisti
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CONFINI INDEFINITI Come si fa a distinguere tra emozione, carattere e sentimento? I professionisti suggeriscono di aiutarsi con alcune domande: la sensazione che proviamo arriva in automatico e molto velocemente? Probabile che sia un'emozione. |
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Dura molto? Forse è il carattere. Mette in gioco la coscienza? Allora è un sentimento. LA SCIA DELL'UMORE Dopo essere stata provata e memorizzata, un'emozione svanisce in fretta. A volte, però, abbiamo l'impressione che continui a vagare dentro di noi in una |
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forma più leggera: può durare così a lungo che non ricordiamo più che cosa l'abbia fatta scattare. Ci sentiamo leggermente tristi o, al contrario, un po' allegri. Questo è l'umore: uno stato emotivo che "dà colore" alle nostre giornate! Quando siamo innamorati "vediamo tutto rosa", mentre ci sono giorni "neri" in cui tutto sembra andare storto... |
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CHE CARATTERINO Per scoprire il carattere di qualcuno, bisogna osservare come si comporta in situazioni diverse: come reagisce, quali scelte compie, quali decisioni prende... Ognuno ha il proprio modo di vivere: dipende da com'è fatto e da ciò che ha imparato. Mentre l'emozione scatta in un momento preciso, il carattere si |
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rivela nel tempo, giorno dopo giorno! EMOZIONE E SENTIMENTO Emozione e sentimento sono intimamente legati. Incontrare una persona può far scattare un'emozione: il cervello e il corpo reagiscono quasi in automatico, poi, dopo aver preso coscienza dell'emozione, iniziamo a riflettere. |
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In quel momento capiamo che l'incontro è stato importante: ci ripensiamo, ricordiamo le nostre sensazioni e, nel segreto dei nostri pensieri, sipensiamo, forma un sentimento. Ciò che succederà in seguito rafforzerà il sentimento o, al contrario, lo indebolirà. EMOZIONI IN BELLA VISTA |
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Le emozioni non si nascondono. Tutti possiamo osservare facilmente il loro modo di manifestarsi. E, grazie ad alcune apparecchiature mediche, è anche possibile individuare quali sono le parti del corpo coinvolte! Al contrario i pensieri e i sentimenti di una persona nascono e crescono al riparo da sguardi indiscreti, e dunque possono restare segreti. Ecco perché, per |
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conoscere i sentimenti di qualcuno, abbiamo bisogno di chiedergli "Ma tu mi vuoi bene?" |
Nel sottotitolo si dice che "Non c'è ancora una teoria che metta d'accordo tutti gli specialisti".
A che cosa dovrebbe servire questa teoria condivisa?
25. B7. Qui sotto puoi leggere alcuni pensieri copiati da un diario personale.
Riconosci se i pensieri di questo diario personale si riferiscono a:
emozione, sentimento, carattere o umore.
26. B8. Leggi il seguente testo :
A CHE COSA SERVONO LE EMOZIONI?
Nella vita le emozioni sono indispensabili e multiuso... come un coltellino svizzero
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1................... Quando viviamo una giornata ricca di emozioni, diciamo "questo giorno non lo dimenticherò mai"... ed è vero! Ricorderemo i particolari di una grande partita, mentre dimenticheremo quelli di un allenamento. I ricordi si radicano meglio nella memoria quando sono legati a un'emozione, d'altronde emozioni e ricordi si formano in due zone vicine del cervello.
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2.................... Pensa allo spavento nell'incontrare una tigre dai denti a sciabola o al lungo disgusto davanti a un fungo velenoso: emozioni come queste hanno sicuramente salvato i nostri antenati preistorici! Oggi la vita è diversa, ma le emozioni continuano a proteggerci e a farci adattare a qualsiasi situazione. Gestire una lite con un amico, reagire di fronte a un'ingiustizia, metterci al sicuro da un'auto che corre all'impazzata...
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3......... Sotto l'influenza delle emozioni, il corpo diventa un vero chiacchierone! Postura, rossore, pallore, brividi, lacrime, sudore, grida... Sono tutte manifestazioni esteriori che danno informazioni utili a chi ci sta vicino. Insomma, le emozioni ci permettono di comunicare come un vero e proprio linguaggio!
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4........... Un'emozione è un segnale d'allarme: quando sopraggiunge, significa che il corpo e il cervello hanno individuato qualcosa d'insolito. L'emozione serve anche a mettere in guardia chi ci circonda. Ad esempio, vedere qualcuno che mostra segni di paura o rabbia attira la nostra attenzione: ne cerchiamo la causa e, non appena l'abbiamo trovata, ci prepariamo a reagire.
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5........................ A volte le emozioni possono spingerci verso scelte sbagliate: una decisione importante presa in un momento di rabbia, un acquisto fatto seguendo un desiderio irresistibile... Più spesso, però, le emozioni ci aiutano a fare le scelte giuste, senza bisogno di pensarci troppo.
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Nel paragrafo 2 si afferma che "Oggi la vita è diversa".
Che cosa è cambiato rispetto al passato?
27. B9. Anche questa parte di testo, come le precedenti,
è stata suddivisa dagli autori in paragrafi che, insieme,
rispondono alla domanda del titolo
"A che cosa servono le emozioni?". I titoletti dei paragrafi sono stati tolti, riabbinali tu!
28. C1. Nelle frasi inserite sotto, mancano alcune parole
che potrebbe contenere la lettera "h";
selezionale in base alla frase da completare.
31. C4. Nelle frasi che seguono indica a quali parole si riferiscono i pronomi personali evidenziati
34. C7. I seguenti gruppi di parole sono formato da verbi di significato simile,
in ogni riga c'è un intruso...individualo!
35. C8. Indica la trasformazione corretta dal discorso indiretto
al discorso diretto della seguente frase:
36. C9. Leggi la voce di dizionario che segue:
biblioteca (bi-blio-tè-ca) s.f. (pl• —che) 1 luogo dove sono raccolti e conservati in ordine i libri: ho preso in prestito il libro alla biblioteca del nostro quartiere; 2 raccolta di libri: in casa sua ha una ricca biblioteca di autori classici
Abbina ogni voce alla tipologia di descirizione :
39. C12. Per ciascuna delle parole indicate indica
un suo possibile sinonimo fra quelle proposte.
40. C13. Solo uno dei seguenti nomi
non e' un nome composto, sai indicarlo ?