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1. A01.
Leggi il seguente testo e poi rispondi alle domande

AMBRA E MAGNETITE
La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle.
Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi.
Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali.
Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste.
In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero.

Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno.
Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia.
La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta.
Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà.

Perché l’autore inizia il secondo capoverso (evidenziato nel testo)
con la congiunzione “ma”?




2. A02.
AMBRA E MAGNETITE
La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle.
Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi.
Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali.
Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste.
In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero.

Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno.
Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia.
La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta.
Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà.

Nella parola evidenziata nel testo il pronome “le”, contenuto in “elaborarle”, a quale parola dello stesso capoverso si riferisce?



3. A03.
AMBRA E MAGNETITE
La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle.
Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi.
Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali.
Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste.
In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero.

Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno.
Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia.
La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta.
Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà.

Scrivi il verbo che corrisponde all’azione esercitata sia dall’ambra che dalla magnetite.



4. A04.
AMBRA E MAGNETITE
La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle.
Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi.
Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali.
Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste.
In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero.

Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno.
Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia.
La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta.
Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà.

Gli ultimi due capoversi richiamano le spiegazioni delle proprietà dell’ambra e della magnetite date da Talete e dagli atomisti.
A che cosa veniva attribuito il loro potere? Scrivi, le due parole chiave della spiegazione dell’uno e degli altri.




5. A05.
AMBRA E MAGNETITE
La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle.
Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi.
Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali.
Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste.
In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero.

Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno.
Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia.
La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta.
Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà.

Completa il brano che segue, tenendo conto di quanto detto nel testo.
Scegli tra i quattro termini elencati, la parola appropriata.

Dall’epoca in cui visse Talete la scienza ha conosciuto un eccezionale sviluppo
e le ingenue ________ dei suoi tempi sono state del tutto superate




6. A06.
AMBRA E MAGNETITE
La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle.
Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi.
Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali.
Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste.
In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero.

Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno.
Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia.
La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta.
Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà.

Completa il brano che segue, tenendo conto di quanto detto nel testo.
Scegli tra le sei proposte elencate, le due parole appropriate.
Un termine composito direttamente derivato dalle due parole, ________– in greco elektron – e magnetite, c
on cui erano designate le due sostanze tanto sorprendenti agli occhi del filosofo di Mileto e dei suoi ________







7. B01. 
Completa le frasi che seguono con il quantificatore adatto.
Selezione invalsi italiano secondaria secondo grado seconda scelta dubbio
Scegli l'aggettivo  (rispettando le regole di concordanza).
Attenzione: due aggettivi sono in più.

    qualche molto qualunque poco ogni alcuna
 1   Non ho_____ voglia di sacrificare il mio tempo libero.
2  Mi piace uscire con gli amici e avere ______ soldo in tasca.
3  Saprò rispondere a _____ domanda, perché ho studiato.
4  ______ giorno Niccolò mi offre un cioccolatino.
5 ________ volta temo di non farcela

8. B02.
Nella frase "Paolo giocava con Roberto, quando arrivò anche Marco per unirsi a loro"
come sono gli eventi indicati dai due verbi?




9. B03.
In quale delle seguenti frasi il si ha valore impersonale?



10. B04.
Indica l'unica frase che contiene tutte le forme verbali corrette.


Era prevedibile che si fosse offeso, gli hai risposto davvero male!

È meglio che mi avvisavi, avrei cercato di arrivare prima

11. B05.
In quale delle seguenti frasi la punteggiatura non è corretta?



Non farmi ridere quando sono al telefono, devo rimanere serio!.
Roberto, come ti sei conciato?

12. B06.
Tra le parole elencate trova un sinonimo della parola "illustrare".




13. B07.
Indica il plurale del seguente nome composto: Il senzatetto



I senzatetto

14. C01. Leggi la seguente Poesia:
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Selezione invalsi italiano secondaria secondo grado seconda dubbio domande 01

Il testo è organizzato:



15. C02.
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Selezione invalsi italiano secondaria secondo grado seconda dubbio domande 01

Il testo è ambientato in estate: trova il sostantivo all'inizio del testo
che si riferisce al calore estivo.

16. C03. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Come riassumeresti il contenuto della poesia?



17. C04. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Quale figura retorica si trova nell'ultimo verso?



18. C05. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
La "tua paglia" è una metonimia, cioè una figura retorica
che associa due elementi legati per qualità, in questo caso
indica la materia intendendo l'oggetto fatto con quella materia.
L'oggetto sottinteso è:



19. C06. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Nel testo compaiono alcuni colori: l'azzurro e il bianco in modo esplicito;
ma si allude anche a un altro colore nel finale, quale?




20. C07.
La poesia ha un andamento piuttosto narrativo.
Metti in ordine logico le azioni dalla A alla G:

    1 2 3 4 5 6 7
 A   Il vento fa volare il cappello della donna
B  I due si siedono su di una panchina
C  la donna scende dal viale
D  Il sole tramonta
E  Il vento smette di soffiare
F  I due parlano e ricordano
G  La donna si alza per riprendere il cappello e si risiede

21. C08. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Nella parte centrale del testo è presente una similitudine:
quali sono i due termini che accosta?

il pino e la vela


la vela e il litorale

22. C09. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi. Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.
Qual è il sinonimo più adatto per "dispare"?



23. C10. 
Nel giardino

Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.

Quello che viene descritto dalla poesia sembra un rituale che si ripete.
Indica nei primi 9 versi un aggettivo che rafforza questa percezione.
bianca


gran

24. D01.
Specifica se le subordinate presenti nei seguenti periodi sono di forma esplicita o di forma implicita: 

    esplicita implicita
 A   Penso di andare dalla nonna sabato pomeriggio.
B  Tutti gli abitanti del paese ritengono che le aiuole della piazza non siano abbastanza curate.
C  Arrivato allo stop, l'automobilista si fermò.
D  Essendo in ritardo, Matteo non si è fermato dal giornalaio.
E  Da quando ha iniziato il nuovo lavoro, Sergio ha messo da parte una bella sommetta.

25. D02.
Se non fossi andato a Londra l'estate scorsa, non (potere) 
  esercitarmi a parlare inglese.

26. D03.
Tra i sostantivi che seguono, individua quello che non presenta il prefisso -dis.

Disordine


Disamina

27. D04.
Quale forma verbale bisogna inserire nella frase
"Federico è tremendo: non ……….. mai zitto!" ?


Sta

Stai

28. D05.
Nella frase: "Giovanni, il cui padre è un famoso giornalista, ha deciso di intraprendere la stessa carriera",
quale funzione logica ha il pronome relativo?



29. D06. Indica il corretto Pronome Relativo da inserire nella seguente frase:
Il libro ____________ ho letto ieri è molto interessante.




30. D07.
Individua la proposizione temporale nella frase:
"Quando arriverai, prepareremo la cena."




31. D08.
Selezione invalsi italiano secondaria secondo grado seconda dubbio domande 04
Coniuga il verbo "dormire" alla seconda persona plurale,
tempo passato remoto.




32. D09.
Indica la funzione della parola sottolineata:
"Il professore, molto preparato, spiegò la lezione."
(Il professore è il soggetto)




33. D10.
Selezione invalsi italiano secondaria secondo grado seconda dubbio domande 05
Individua quali delle seguenti parole ha come significato:
Talmente ovvio ed evidente che la enunciazione o la constatazione ne risulta ridicola





34. D11.
Quale delle seguenti frasi contiene un verbo transitivo?


“Marco cammina lentamente.”

“Mario legge un giornale.”
“Gli uccelli volano in gruppo.”

35. D12.
Se non avessi fatto il corso non (ero) 
  in grado di utilizzare il defibrillatore.

36. D13.
Selezione invalsi italiano secondaria secondo grado seconda dubbio domande 02
Indica se la parole evidenziate nelle seguenti frasi sono utilizzate in
senso proprio, cioè denotativo, oppure in senso figurato, cioè connotativo.

     Denotativo Connotativo 
A  Ha i nervi a fior di pelle
B  Quella ragazza è davvero un fiore
C  Il fiore del giacinto è bellissimo
D  La loro amicizia si è ormai incrinata

37. D14.
Classifica i complementi (introdotti dalla preposizione TRA) nelle seguenti frasi,
Iindicando una di queste opzioni: partitivo, rapporto, stato in luogo, moto per luogo.

    partitivo rapporto stato in luogo moto per luogo
A  Chi tra voi  è andato al campo di calcetto ieri?
B   Delle coccinelle volano tra i fiori
C  Il corteo di macchine passava tra due ali di folla
D  Tra di loro c'è una grande intesa
E  Solo alcuni tra gli amici di mio fratello si intrattengono con me

38. D15.
Nelle seguenti frasi indica le parole che non hanno un accento proprio e per la pronuncia
si appoggiano sempre alla parola che le precede (enclitiche) o a quella che segue (proclitiche)

     enclitica proclitica
A  Fatemi uscire!
B  Lavatevi bene le mani
C  Portalo subito in giardino
D  I veri amici si ricordano sempre di scrivere quando sono lontani.

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